martedì 29 maggio 2012

E' più forte di me

Oggi, stamattina, c'è stata la seconda grande scossa in Emilia.
Tanto per stare al passo con i tempi l'ho "vissuto" in diretta twitter, quando improvvisamente tutti i messaggi parlavano di terremoto ed è iniziato il tamtam delle info, degli aiuti, delle richieste, dei paraculi e degli stronzi che fanno battute del cazzo.
Sarò io acida, sarò io stonata in certi contesti ma mi da un fastidio...non tanto le battute del cazzo appena citate, quelle tutto sommato ci stanno perchè anche se fuori luogo (e parecchio) sono preferibili al diretto opposto: la spettacolarizzazione del dramma.
Sopporto meglio i cretini che fanno battutacce che quelli che ci sguazzano nei drammi. Dalle tv che partono con dirette infinite strappalacrime a sperare quasi di beccare un crollo in diretta da rimandare all'infinito, sarebbe il massimo la morte di qualcuno in presa diretta, sai che ascolti.
I migliori sono sempre quelli che ti piazzano il microfono in bocca nelle peggiori delle situazioni e davvero pretendono che tu abbia voglia o modo di rispondere alla domanda "come si sente?" quando hai appena perso una casa o un marito o, un figlio...o tutto nello stesso momento.
Poco fa tra i TT c'era "Satta" perchè è stata virtualmente crocifissa per aver twittato una foto mentre si provava un paio di occhiali col fidanzato...ipocriti, ma fatela finita...vi prendete troppo sul serio...non è che a parlar d'altro si torna indietro nel tempo e si evita il terremoto, i danni o i morti. Magari si potesse...
Qui da me non si è sentito nulla, ci siamo fatti bastare quello dell'Aquila. Spero non dovremo mai viverlo come loro. Come epicentro. Ci sentiamo fortunati, per ora.
Io oggi ho preso il sole e ascoltato musica. Non ho pianto per le vittime. Non mi sono strappata i capelli per tutti i danni irreparabili. Non sono corsa a donare il sangue. Non mi sono fatta prendere dalla sindrome dell'eroe, che sembra invece cogliere un sacco di gente nei social network, e se ne vantano, pure.
Semplicemente non posso fare molto, un sms per gli aiuti volentieri. Ma per il resto...
Facciano invece tutti quelli che davvero possono. Che hanno i mezzi, i soldi...e il dovere. Mi riferisco non troppo velatamente ai cari politici e alla chiesa. Quanto gli piace parlare.
Intanto all'Aquila le cose ancora non funzionano bene e ora che lo sguardo fa più notizia puntarlo in Emilia chissà quando torneranno a funzionare.
Le notizie ora riportano 16 morti. Saranno sicuramente di più. Speriamo di no.
Ogni vita interrotta oggi è una vita persa di troppo. Però è comunque una cifra meno spaventosa di altre tragedie, e quello che mi fa girare pure è che probabilmente sarebbero state molto meno, chissà, se non avessimo le case di sabbia, o se imparassimo dagli errori passati. Non è che un terremoto lo previeni, succede e basta.
Spero però che la speculazione sul dolore sia minore, stavolta. Staremo a vedere.
Nel frattempo girando sui vari siti, guardando le foto (ma senza ossessione) mi sono imbattuta in questa...e come dicevo nel titolo, è più forte di me...l'unica cosa che mi ha colpito di questa foto è il fatto che nonostante quello che abbiano davanti agli occhi questi ragazzi, e che presumo abbiano vissuto in primissima persona, il loro concetto di abbigliamento preveda assolutamente una dignitosissima cosa: il culo di fuori.

Spero un giorno da adulti guardando le foto di quando erano ragazzetti pensino "ero proprio un cretino"

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